In Italia il 24,7% dei lavoratori è autonomo e ciò significa che in una fascia di età compresa tra i 30 e i 60 anni, un lavoratore su quattro è un freelance.
Verrebbe dunque da pensare che quando ad agosto si va al mare, un bagnante su quattro compreso in questa fascia di età appartiene al mondo dei lavoratori autonomi.
Niente di più sbagliato.
Agosto è il mese delle ferie per un lavoratore dipendente. Per tutti i lavoratori ma non per il freelance, il lavoratore indipendente non ha ferie, non esistono mai giorni di riposo per lui.
Ogni traduttore, almeno una volta nella vita, si è trovato davanti un bivio: continuare a tradurre parole oppure stringere i denti continuando a lavorare?
Trovarlo nei mesi più caldi in un ufficio, in un coworking o a casa non è cosa poi così strana: un computer e una connessione internet veloce sono molte volte l’unica cosa che occorre per lavorare.
Si lavora d’estate per due motivi fondamentali:
Il primo è perché nessuno ti paga le ferie.
Il secondo è perché i clienti ti cercano proprio quando sono tutti in vacanza.
Nonostante queste due valide motivazioni, esistono due tipi di traduttori che coesistono tranquillamente tra loro ma che si guardano con continua diffidenza:
1) Il lavoratore instancabile
2) Il vacanziero senza speranza
Mentre il primo non va mai veramente in vacanza, continuando a tradurre parole sul suo computer portatile, il secondo ci va quando crede – tanto i lavoratori indipendenti non hanno bisogno di chiedere le ferie.
Prendere una decisione del genere non è cosa facile e schierarsi da un lato significherebbe non aver valutato i pro dell’altro.
Quello che noi di WonderWords possiamo dire è questo.
Una pausa ogni tanto serve ma è proprio nei momenti in cui tutti decidono di andare in ferie che arrivano le opportunità!