interview
Parla del suo lavoro e della sua vita professionale da traduttore: Paola Asciari, classe 1978, si racconta in una piccola intervista realizzata negli uffici di WonderWords.

 

Quali sono le tre qualità che identificano un buon traduttore?
Descrivere in poche parole le qualità di un traduttore non è affatto semplice. Conoscenza della lingua madre, problem solving e tempistiche di consegna sono fondamentali per chiunque lavori in questo settore.

 

Cosa ti ha spinto a intraprendere questo lavoro?
Sin da ragazza ero appassionata per le lingue, mi piaceva l’idea di poter comunicare allo stesso tempo con persone che provenivano da parti diverse del mondo. L’entusiasmo per l’informatica e le nuove tecnologie, la voglia di dedicarmi a un lavoro autonomo hanno fatto il resto. Quando traduci ogni giorno è fondamentale amare questa professione.

 

Come organizzi il tuo lavoro? Quanto è necessario conoscere a fondo una lingua?
La mia giornata tipica si suddivide per lo più in tre momenti: lettura delle mail, definizione delle priorità e inizio pratico del lavoro di traduzione. Se traduci dall’inglese all’italiano è fondamentale avere una buona conoscenza della lingua di sua maestà ma ancora più importante è conoscere la propria.

 

Quali sono le lingue più ricercate?
L’inglese su tutti e poi spagnolo e tedesco in ordine. Nonostante l’inglese venga parlato da un numero inferiore di nativi rispetto a cinese e spagnolo, è comunque la lingua più importante del pianeta e la più studiata al mondo.

 

Infine un’ultima domanda prima di lasciarti al tuo lavoro. Quali sono i lavori che fai più volentieri?
Ho tradotto e traduco ancora testi sui più svariati argomenti ma ciò che mi piace e affascina ancor di più è il marketing, ho un debole per questo settore. Mi piace tradurre anche testi per il settore turistico, mi piace curiosare tra le parole scoprendo posti meravigliosi e culture lontane.

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